martedì 9 settembre 2014

Io, Robot: la storia dell'uomo e del suo destino

Io, Robot: la storia dell'uomo e del suo destino




1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.

3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e con la Seconda Legge.





Qual é la differenza fra uomo e una macchina? Cosa ci distingue da esse? Asimov si pone questo interrogatovi all'interno dell'antologia "Io robot". Questa raccolta contiene sei storie che girano attorno alle 3 leggi, che altro non sono che la semplificazione del comportamento naturale di "un uomo molto buono!", come dice lo stesso Asimov all'interno delle sue storie. 



Tra tutti i racconti, uno in particolare mi ha colpito, ma soprattutto mi ha fatto riflettere. Questo racconto si intitola “Bugiardo!”, e parla di un robot di nome Herby che, causa di un anomalia, riesce a vedere all’interno delle menti umane. Lui legge i pensieri. La psicorobot Susan, assieme ai suoi matematici collaboratori, provano a studiarne la sua mente e i suoi pensieri che girano attorno alle 3 leggi. Ed è questo il punto fondamentale del racconto. Il robot inganna i malcapitati usando le loro stesse armi. In sostanza, illude Susan con le sue fantasie. Fantastico non è vero? 
L’uomo è una creraturea fragile, imperfetta. Attraverso la sua manipolazione (Herby ha raccontato a Susan che il suo collega era innamorato di lei. Ma questo era semplicemente un desiderio di Susan, non un fatto reale), l’uomo diventa per un attimo schiavo della tecnologia. Herby non poteva far del male agli umani per via della prima legge, ma la verità (che a volte fa male) lo ha indotto a dire bugie e a dire a Susan ciò che Susan voleva sentirsi dire. 


Ed ecco la debolezza: in un futuro non molto lontano potrà accadere che l’uomo cada nella fitta rete della dipendenza da tecnologia. Vediamo già ora, nel nostro tempo, come la gente sia così assuefatta dagli smartphone, pc, tablet, tv e quant’altro. Dunque non potrebbe accadere che l’uomo, un giorno, cada vittima di una possibile macchina artificiale?
Solo il futuro potrà dircelo!


--- La Divina Invasione ---


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